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venerdì 11 dicembre 2015

I vari tipi di dieta: parte III

Dieta a zone
In questo tipo di dieta il cibo è considerato il mezzo di controllo e di rilascio degli ormoni: l'obiettivo principale è controllare il bilanciamento tra insulina e glicemia, ormoni che devono mantenersi il più possibile costanti. Inoltre si prefigge di regolare la produzione di eicosanoidi, un altro grande gruppo di ormoni che ha il compito di regolare diverse attività del sistema cardiovascolare (quali funzione renale, risposta immunitaria, coagulazione del sangue). 
La stimolazione del glucagone (ormone che provoca un aumento del glucosio nel sangue demolendo di conseguenza gli zuccheri di riserva) infatti provoca un aumento degli eicosanoidi positivi, che sono vasodilatatori, antinfiammatori e incrementano la funzione immunitaria. Viceversa, un'eccessiva stimolazione di insulina provoca un aumento di eicosanoidi negativi che sono vasorestrittori, favoriscono l'insorgenza di infiammazioni e causano una diminuzione delle funzioni immunitarie. 
Per poter "entrare" a far parte della dieta a zone è necessario adottare una suddivisione dei macronutrienti pari a 40-30-30, dove i grassi devono essere prevalentemente del tipo Omega 3 e Omega 6. 

Diete vegetariane
Negli ultimi anni è aumentato notevolmente il numero di persone che operano la scelta di diventare vegetariani, per ragioni diverse: c'è chi lo fa per etica, che per motivi salutistici, chi per religione.
Quando si parla di dieta vegetariana si fa riferimento a un regime alimentare che esclude il consumo di carne e derivati. 
La dieta vegetariana può assumere diverse forme in base agli alimenti che vengono consumati, infatti ne esistono quattro tipi diversi: 
dieta vegetariana latto-ovo: esclude prodotti animali ma non uova e latte;
dieta latto-vegetariana: esclude prodotti animali, uova ma non il latte; 
dieta vegan: esclude qualunque prodotto animale, latte. uova e alimenti non prodotti i modo bio e naturale;
dieta fruttariana: prevede il consumo esclusivo di frutta fresca e secca.
Per garantire all'organismo di ricevere tutti gli amminoacidi essenziali di cui necessita occorre conoscere bene le combinazioni alimentari più corrette in modo da compensare eventuali carenze. 

Dieta a rotazione qualitativa o quantitativa 
Lo scopo principale della dieta a rotazione è quello di evitare che il metabolismo di abitui a un determinato regime alimentare. Esistono due tipi di rotazione: 
la rotazione quantitativa, per evitare che il metabolismo si abitui a un'unico regime calorico: in questo caso durante la settimana si avranno apporti calorici diversi, in modo da mantenere sempre attivo il metabolismo (ad esempio, il lunedì si assumono 2000kcal, il martedì 1500 e via dicendo);
la rotazione qualitativa, in cui si presuppone che carboidrati e proteine abbiano le stesse calorie (4 per gr) e che l'inserimento di proteine al posto di carboidrati aumenti il metabolismo benchè le calorie totali non cambino.
In ogni caso la rotazione potrebbe essere sia settimanale che giornaliera.

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